Thursday, March 03, 2005

il capitalismo brutale di WAL-MART

CANADA, WAL MART CHIUDE NEGOZIO SINDACALIZZATO




E negli Usa paga 135.000 dollari di multa per lavoro minorile pericoloso





Mentre in Italia si riaccendono le voci su un possibile acquisto di Esselunga da parte di Wal-Mart, il colosso americano della grande distribuzione fa parlare ancora di sé, per le sue politiche anti-sindacali.

Nei giorni scorsi, la compagnia ha annunciato che il 6 maggio chiuderà il proprio negozio canadese di Jonquire, in Quebec, il primo centro Wal-Mart in Canada dove, lo scorso agosto, la maggioranza dei 190 lavoratori ha aderito al sindacato United Food and Commercial Workers (UFCW).

La decisione è stata assunta durante le trattative che avrebbero dovuto portare al primo contratto collettivo di lavoro. Dopo tre mesi di riunioni infruttuose, il sindacato aveva chiesto, il 1° febbraio, l’arbitrato del ministro del Lavoro del Quebec.

La motivazione ufficiale data da Wal-Mart è che il negozio di Jonquire non fa abbastanza profitti ma secondo l’UCFW si tratta di “un’amara lezione” inflitta ai lavoratori, colpevoli di aver aderito al sindacato, scoraggiando altri dall’imitarli.

Secondo l’UCFW, che ha annunciato un’azione legale, la motivazione fornita da Wal-Mart è infondata e la decisione della chiusura sarebbe stata presa da Wal-Mart diversi mesi fa, prima di sedersi al tavolo delle trattative, quando è stata ufficializzata la nascita della rappresentanza sindacale a Jonquire.

“Ciò che Wal-Mart vuole è il potere assoluto sui suoi lavoratori, i suoi fornitori e le città in cui opera”, accusa l’UCFW.

Una rappresentanza sindacale dell’UFCW si è costiuita il 19 gennaio anche nel negozio canadese di Wal Mart a Saint-Hyacinthe, in Quebec, dove ha aderito al sindacato la maggioranza dei duecento dipendenti, mentre è in corso la costituzione di rappresentanze in altri 12 centri Wal-Mart in Quebec, Saskatchewan e British Columbia.

Ieri Wal-Mart ha pubblicato un annuncio a pagamento di un’intera pagina su alcuni quotidiani canadesi, rivolgendosi ai suoi dipendenti, sotto forma di lettera aperta, affermando: “Voi rappresentate la pietra angolare della nostra organizzazione e riteniamo che sia un privilegio avere un team così eccezionale”.

La compagnia afferma che gli ultimi giorni sono stati “molto faticosi” e assicura i propri lavoratori che essi rappresentano la “più grande forza”: “Non lasciate mai che qualcuno o i mezzi d’informazione vi dicano il contrario”.

La presidente territoriale del sindacato UCFW, Marie-Josée Lemieux, ha replica che “il Quebec non è il Far-West, dove tutto è permesso al cowboy che possiede il revolver più grosso. Noi abbbiamo delle leggi sul lavoro. Noi chiediamo a Wal-Mart di rispettare i suoi lavoratori e le sue lavoratrici e di smettere di ridicolizzare il loro diritto d’associazione, previsto dal Codice del lavoro”.

In Canada, sono oltre 60.000 i lavoratori impiegati presso i 241 centri Wal-Mart. In Europa, la catena americana è presente in Gran Bretagna, con il marchio ASDA, e in Germania.

Sul sito statunitense di Wal-Mart, al paragrafo “Sindacati”, si legge: “A Wal-Mart rispettiamo i diritti individuali dei nostri dipendenti e li incoraggiamo ad esprimere le loro idee, commenti e preoccupazioni. Poiché siamo impegnati a mantenere un clima di comunicazioni aperte, non riteniamo ci sia necessità di una rappresentanza terza”.

Intano, negli Stati Uniti, l’11 febbraio il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che Wal-Mart ha accettato di pagare una multa di 135.540 dollari, per aver impiegato minorenni in lavori pericolosi.

I fatti si riferiscono al periodo 1998-2002, riguardano 24 ragazzi e sono avvenuti in Arkansas, Connecticut e New Hampshire. Wal-Mart ha accettato di pagare, pur respingendo le accuse.

http://www.rsinews.it/newsformat1.asp?news=640

rsinews 15 febbraio 2005

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